Marettimo sarà davvero Itaca come sostengono alcune teorie? In un recente viaggio verso Sud ci siamo imbattuti quasi per caso nel bellissimo museo delle tradizioni marinare locali di Marettimo, curato dall’associazione CSRT Marettimo e gestito con passione da alcuni volontari e dal Presidente Vito Vaccaro. La rotta di Ulisse ha incrociato certamente da queste parti, con sorprendenti legami proprio con Marciana Marina!
Marettimo, la più occidentale delle isole Egadi, è ricca di storia, archeologia e di magia. Secondo la teoria di Samuel Butler, scrittore inglese vissuto nell’Ottocento e più volte passato da queste isole, Marettimo sarebbe Itaca, la patria di Ulisse nell’Odissea di Omero, e su questa teoria sono stati scritti diversi romanzi.
Da quasi 40 anni alcuni abitanti e appassionati dell’isola hanno iniziato a raccogliere e conservare le memorie della storia marinara e di simbiosi con il mare di Marettimo, come attrezzi da pesca, fotografie, libri storici, disegni ecc., oggi custodiscono un vero tesoro che racconta sia quello che era Marettimo tanti anni fa, sia quello che è divenuta oggi. L’associazione dietro a questa piccola meraviglia si chiama CSRT Marettimo, e organizza la mostra fotografica e le iniziative culturali collegate che hanno come titolo "Marettimo di là e di qua dal Mare". Abbiamo incontrato Vito Vaccaro, Presidente dell’Associazione e Mimma Grillo che, da quando è sbarcata per la prima volta sull’isola nel ’76, non è più riuscita a staccarsene, e che ogni anno torna come “attratta da una calamita” - come ci dice la stessa Mimma.
Ma la cosa più interessante e inaspettata che abbiamo scoperto è il legame che c’è tra questa piccola isola della Sicilia e l’Isola d’Elba e in particolare con Marciana Marina. Alla metà del ‘900 una famiglia di pescatori lascia Marettimo e si trasferisce nell’Isola toscana per lavorare: ogni tanto torna a Marciana Marina Girolama "Lella" Sansone, discendente di questa famiglia e autrice del libro, Sotto il cielo stellato, che racconta questa storia tra Marettimo, Trapani e l’Isola d’Elba.
Che cosa è l’associazione CSRT Marettimo e quali sono le sue iniziative?
Vito Vaccaro – E’ stata fondata ormai 32 anni fa e, piano piano, è diventata la banca dati dell’isola di Marettimo: oggi questo vecchio magazzino di reti e nasse custodisce la storia dell’isola, ed è divenuto un piccolo museo del mare. La nostra prima iniziativa, risalente al 1988-89, fu proprio raccogliere le testimonianze fotografiche: l’emigrazione, - abbiamo scoperto che i marettimiani emigrati conservano le foto gelosamente – i luoghi della memoria, gli eventi popolari e il lavoro di tutti i giorni ecc. Da questo lavoro è nata la mostra "Marettimo di là e di qua dal Mare", un titolo scelto dallo scrittore siciliano Vincenzo Consolo e divenuto il filo conduttore di quasi tutte le nostre iniziative: nel tempo è diventata una rassegna letteraria, una presentazione di libri, un giornale, ecc.
Quindi raccontate anche le storie di chi ha lasciato Marettimo per andare a lavorare in altri Paesi?
VV - L’associazione è diventata il “luogo” di incontro di scrittori, poeti, artisti… nascono così libri, romanzi dedicati all’isola ispirati alle storie che ci vengono raccontate dai marettimiani che ci vengono a trovare; storie di epopee e di emigrazione, quando i pescatori di Marettimo hanno raggiunto, fin dalla fine dell’800, la California, l’Alaska, il Portogallo, esportando anche la loro maestria nella pesca. Per esempio la famiglia Coppo ha impiantato in Portogallo una importante produzione di pesce salato e sott’olio, di cui conserviamo qui anche alcune storiche confezioni. Altre comunità di Marettimiani sono tutt’ora presenti a Monterey in California, dove si trova un'altra importante flotta di pescherecci originata dall’emigrazione, la stessa comunità che raggiunge poi l’Alaska per pescare anche i salmoni.
Abbiamo saputo che una famiglia da Marettimo si è trasferita all’Isola d’Elba…
VV - La storia di questa famiglia di pescatori siciliani approdati all’Elba è raccontata nel libro Sotto il cielo stellato, di Girolama Sansone, che ogni tanto torna a Marciana Marina. La scrittrice racconta molti usi marinari, e ha come sfondo le due importanti isole del Mediterraneo le cui culture casualmente si sono incontrate.
Quest’estate proponete qualcosa di particolare?
VV – Anche noi come tutti abbiamo subito un rallentamento per via dell’emergenza sanitaria, ma abbiamo cercato di garantire comunque le nostre piccole iniziative, sostenute dalla dedizione dei nostri volontari. Una delle più durature è la rassegna letteraria Libri e letture di qua e di là dal mare, ormai alla decima edizione: molti sono gli scrittori che negli anni si sono ispirati a Marettimo o comunque alla cultura di mare, come Antonino Rallo e Laura Lodico, che è anche la curatrice di questa mostra.
Produciamo anche il Giornale delle Egadi dove pubblichiamo le nostre iniziative culturali, approfondimenti storici, e le notizie anche dal punto di vista archeologico e storico. Per esempio quest’anno dovrebbe riaprire anche il Castello di Punta Troia, costruito dai Saraceni nel IX secolo come luogo di avvistamento, per poi prendere la sua forma attuale con gli Spagnoli, nel XVII secolo; è stato utilizzato anche come prigione. Oggi ospita il Museo delle Carceri di punta Troia e l’Osservatorio per la Foca Monaca dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.
Secondo voi cosa rende unica Marettimo?
VV - Il legame tra mare e montagna, che anche noi riscopriamo giorno per giorno.
Mimma Grillo - Per me è la montagna, che sembra che ti abbracci. L’isola è costituita per buona parte da picchi e da roccia dolomia, e in alcune parti sembra davvero di rivedere le suggestioni delle Dolomiti, ma a strapiombo su un mare di un turchese senza pari. Dal ’76 ogni anno torno a Marettimo, e così anche molti altri amici: nel tempo si è venuto a formare un bellissimo legame tra noi, e naturalmente con l’isola.