Elba, isola delle tartarughe

A due passi dal Circolo sulla spiaggia del Capitanino c’é un curioso recinto di assi e sacchi di sabbia posto a protezione di che cosa? Di un nido di Caretta caretta!

Incredibile ma vero. In questa estate che ha visto la nidificazione sullo Scoglio di ben 6 tartarughe marine venute a deporre il loro prezioso carico sulle nostre spiagge, preoccupante indice dell’inesorabile progressione dell’innalzamento delle temperature, una di queste ha pensato bene di nidificare proprio accanto a noi. Unica all’Elba ad aver nidificato su una spiaggia esposta a nord.

La storia di questa nidificazione è una storia sofferta. Dopo un primo tentativo di scavare nei sassi di fronte al Bar La Perla, disturbata dai curiosi, la probabilmente giovane madre si é spostata di poche decine di metri e ha trovato un luogo adatto, ancorché non perfetto, per deporre le sue morbide uova protetta dai volontari di Legambiente, coordinatore del Progetto LIFE “Tarta Nest”, accorsi prontamente.
Il nido recintato é monitorato in attesa della schiusa delle uova prevista tra la fine di agosto e i primi di settembre. Dal 30 di agosto inizierà il monitoraggio h 24 per cogliere l’uscita delle piccole tartarughe e facilitarne il percorso verso il mare, da cui forse torneranno un giorno per deporre nuove uova e mantenere viva una linea genetica che si perpetua da qualche milione di anni.

La tartaruga comune Caretta caretta è una delle tre specie di Rettili Cheloni presenti nel Mediterraneo. Le altre sono la tartaruga verde (Chelonia mydas) e, la più rara tartaruga liuto (Dermochelys coriacea). Di quest’ultima pare ne sia stato avvistato un esemplare non molti giorni fa nelle acque dell’Elba.
La Caretta caretta è una specie pressoché ubiquitaria che vive cioè in tutti i mari del mondo esclusi Artico e Antartico, carnivora, si nutre di meduse, pesci, crostacei e molluschi. Non di rado, ultimamente, scambia i sacchetti di plastica per meduse, finendo per morire d’inedia o complicazioni intestinali. Dopo l’accoppiamento, che avviene in mare aperto, le femmine vengono a deporre le uova (sono ovipare) su una spiaggia tra maggio e agosto. Le uova sotterrate a circa 50cm di profondità, sono incubate dal calore del suolo per circa un paio di mesi. La temperatura determina il sesso: uova che si trovano a temperature maggiori di 29°C daranno origine alle femmine, mentre al di sotto di tale temperatura saranno maschi. Per questo motivo, per garantire cioè la sopravvivenza della specie le femmine di Caretta si spingono sempre più a nord a causa del riscaldamento globale, allo scopo di garantire un equilibrio dei sessi tra i nascituri. I piccoli nei loro primi anni di vita sono esposti ad una dura selezione ad opera di uccelli e pesci predatori per cui solo una minima parte giungerà a maturità e riuscirà poi a riprodursi chiudendo il ciclo vitale di questa specie considerata vulnerabile nella Red List dell’IUCN (International Union for the Conservation of Nature) e di conseguenza strettamente protetta.

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