Questa volta con il nostro “Lo sapevate che…” vogliamo parlare di un problema molto attuale: le plastiche, micro (e macro), riversate nei fiumi e da lì in mare. Il nostro Vicepresidente Giuseppe Messana ci fornisce alcuni dati, molto preoccupanti, sulla situazione attuale
Parliamo spesso, tutti, di plastica e di inquinamento, ma pochi sono realmente informati su cosa sono e sull’impatto che hanno sull’ambiente. Risulta infatti da alcune ricerche che milioni di tonnellate di plastica entrano nell'ambiente marino ogni anno e che i detriti di plastica si accumulano nei fiumi, nei mari e negli Oceani sotto forma di macroplastiche (>5 mm), microplastiche (<5 mm) e nanoplastiche (<0,1µ).
Le specie animali costiere e marine finiscono impigliate nei rifiuti di plastica o ingeriscono microplastiche (che sembrano simili al plancton) scambiandole per cibo. Un tipico esempio sono le tartarughe marine che scambiano i sacchetti di plastica per meduse, e vengono spesso trovate morte con lo stomaco pieno di questi rifiuti. Altri studi stanno dimostrando che alcune specie di plancton marino sono in grado di degradare le microplastiche nelle più pericolose nanoplastiche che sono presenti anche nei tessuti delle specie di acque dolci sia superficiali che sotterranee. In questo modo le micro e nanoplastiche, attraverso la catena alimentare, possono finire nei tessuti e organi degli esseri umani.
I ricercatori hanno prodotto una serie di strumenti che consentono di identificare gli hotspot dei rifiuti di plastica marini, per il 90% provenienti dalle foci dei fiumi. Questi includono modelli che tengono conto delle correnti marine, delle onde e del vento per simulare i percorsi della plastica dalle fonti terrestri al mare: hanno così dimostrato che l'inquinamento da plastica, nelle aree marine protette di un paese, può provenire da fonti al di fuori della sua giurisdizione nazionale. Pertanto, è essenziale che i paesi europei cooperino per mantenere i loro mari puliti e sicuri e per sensibilizzare la società e i vari portatori di interesse al problema delle microplastiche negli oceani, sulle buone pratiche per la loro gestione e sull'importanza di preservare l’integrità degli ecosistemi marini. Fortunatamente in molti (ma non abbastanza) paesi del mondo sono stati sviluppati dei progetti per educare e sensibilizzare le persone su questa problematica che sta attentando alla salute del nostro Pianeta e sono state avviate campagne con lo scopo di informare riguardo al riutilizzo e al riciclo della plastica.