Vipera, che paura!

Nella nostra rubrica sulle curiosità questa volta parliamo della vipera, un animale temuto da molti ma di cui conosciamo molto poco. Cerchiamo allora di sapere qualcosa di più sul suo comportamento, sul suo morso velenoso e su dove vive. Lo sapevate che la vipera si trova anche all’Elba?

Chi di noi, passeggiando in campagna o nel bosco, non ha avuto paura di incontrare una vipera? La vipera (Vipera aspis) è infatti uno dei rettili attorno al quale sono state costruite infinite leggende. In realtà si tratta di una bestiola pigra e lenta nei movimenti, di un predatore che confida nella sorpresa grazie alla colorazione mimetica, opaca e adatta all’habitat in cui risiede, che tende a rimanere immobile magari su un sentiero, al riparo di una sporgenza e spesso il rischio è di calpestarla.
Il suo morso è frutto di una evoluzione incredibile, avendo sviluppato ghiandole che secernono attraverso denti sottili, ma cavi, un potente (per le dimensioni dell’animale) veleno con forti capacità emolitiche che in pratica le permettono di predigerire le prede (topolini o lucertole) prima di inghiottirle. La vipera infatti, essendo più indifesa a livello di tono muscolare e non avendo la forza e la capacità di stritolare il malcapitato “pasto” come tutti gli altri serpenti nostrani che strizzano, triturano e poi assimilano il cibo, ha messo in piedi una strategia diversa.
Il veleno che inietta è doloroso, in parte pericoloso, ma le recenti terapie fanno sì che le conseguenze per un adulto, punto in parti non troppo “centrali” del corpo, siano sempre favorevoli. Si potrebbe allora forse evitare di parlare di un “pericolo vipere” come di una emergenza e se girando in campagna, vicino ad un muro a secco può esistere il rischio, sempre più raro, di incontrare una vipera, basterà guardare dove si mettono i piedi e lei rimarrà tranquilla, al limite acciambellandosi in posizione di difesa, per poi lentamente infilarsi nel primo buco disponibile.

E all’Elba ci sono le vipere? Un tempo erano molto diffuse, confinate nel versante occidentale dell’isola ed in particolare sulle pendici Monte Capanne ma oggi l’invasione dei cinghiali ne ha ridotto fortemente la presenza. All’alba o al tramonto di una giornata di calma di vento è possibile osservarne ancora qualche esemplare lungo stradelli di montagna poco frequentati.
Si possono trovare anche a Montecristo con una sotto-specie endemica molto caratteristica e protetta. Mentre sulle restanti isole dell’Arcipelago (così come in Corsica e Sardegna) per le dinamiche legate alle origini geo-morfologiche di tali emergenze sono del tutto assenti.

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